Anziani in calore

18 Luglio 2009 - Categoria: Ecomportamento

Di cosiddette “ondate” di calore ne ho viste, nella mia lunga vita, diverse. E sono sopravvissuto anche se oggi rientro nella categoria più a rischio: anziano e malato cronico (questo per aver pedalato nei miasmi del traffico romano per più di trent’anni).

Così mi sento in grado di fornire consigli ai miei coetanei, preoccupati per i ricorrenti “allarmi rossi” lanciati ormai da giorni su tutti i media. L’importante è non angustiarsi, considerare il caldo un regalo dell’estate dopo una primavera fredda e piovosa e semmai premunirsi con acconce ed ecologiche misure di prevenzione.

Io mi comporterei così: di notte niente condizionatori; la stanza, con le tapparelle chiuse durante le ore più torride, conserva il fresco. E, se il caldo insiste, un bel ventilatore che, oltretutto, consuma un decimo del condizionatore e non inguaia il clima.

Poi, naturalmente, bere tanta acqua di rubinetto (se ha un minimo sentore di cloro, può succedere, basta tenerla in caraffa per pochi minuti), mangiare poco (anche se vi accuseranno, a me càpita, di essere anoressici ritardati) e consumare molta frutta e verdura, soprattutto il magnifico cocomero romano nei rari e dispersi cocomerari, una professione che sta scomparendo assieme al classico nome del frutto, ormai scalzato, anche a Roma, dall’invasione dal termine vernacolo padano di “anguria”.

Nelle ore più calde, se si è fuori casa, meglio mettersi al fresco. Non, come qualcuno ha suggerito, nelle consumistiche algidità dei supermercati o nelle fresche autorimesse dei Vigili del Fuoco (è stato proposto anche questo!), ma nelle stupende, diffusissime, deserte e ombrose chiese romane ove, assieme al fisico, ci si potrà ritemprare lo spirito avvicinandosi alla religione anche col tramite di tante splendide opere d’arte.

Per anni, gli Uffici Comunali hanno ammonito anziani e bambini di non frequentare col sole e il bel tempo i parchi pubblici – considerati un ricettacolo di pericoloso ozono – e di uscire solo con la pioggia e il vento. Ma voi infischiatevi dei moniti e andatevene la mattina presto e al vespero nei nostri ancora bellissimi parchi storici dove è possibile osservare pappagalli e scoiattoli, fringuelli e farfalle. Non portatevi però il binocolo per non farvi prendere per guardoni. Può succedere anche questo.

P.S. Se a qualcuno può interessare, ho la stessa età (anno e mese) di Sophia Loren e Brigitte Bardot, due “anziane” che si tengono su.

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