Archivio della categoria ‘Ecologia’
IL FONDATORE DEL WWF – I miei primi novant’anni nella natura
Settembre 5th, 2024, Categoria: Ambiente, Ecologia, Ecomportamento, Commenti [ 0 ]Un’orsa con tre cuccioli mi convertì all’ambientalismo
Maggio 10th, 2022, Categoria: Ambiente, Ecologia, Commenti [ 0 ]La tutela dell’ambiente entra nella Costituzione
Febbraio 11th, 2022, Categoria: Ambiente, Ecologia, Commenti [ 0 ]Intervista Corriere della Sera 11/04/2021
Giugno 7th, 2021, Categoria: Ambiente, Ecologia, Senza categoria, Commenti [ 0 ]La moria dei delfini (e non solo)
Settembre 9th, 2019, Categoria: Ecologia, Commenti [ 0 ]
La ricorrente notizia del ritrovamento di delfini morti sulle nostre coste (l’ultimo pochi giorni fa a Fiumicino) mi riporta memorie legate a questi magnifici cetacei.
Da ragazzo nel dopoguerra mio padre mi inviò a lavorare su un peschereccio di sua proprietà armato a Fiumicino.
A parte l’esperienza di riconoscimento delle varie specie di pesci e i rudimenti di cucina marinara, mi colpirono gli atteggiamenti dell’equipaggio nei confronti dei mammiferi marini. All’ avvistamento di uno di essi – da loro definiti “fere” (dal latino fera) ,considerati nocivi , o”campidogli” (i capodogli, anch’essi presenti)- imbracciavano il moschetto (usato anche per fare esplodere le mine galleggianti allora comuni nel Tirreno). Leggi il resto di questo articolo »
I prati delle Ville Storiche
Luglio 18th, 2017, Categoria: Ecologia, Commenti [ 3 ]Prer l’immaginario collettivo un giardino pubblico o una villa storica non sarebbero tali senza un ben curato prato “all’inglese”. Questo anche in un clima, come quello dell’Italia mediterranea, in cui generalmente la disponibilità di acqua in estate è sempre più problematica.
L’invidia per “l’erba del vicino sempre più verde” assilla chi vorrebbe sempre poter camminare “a piedi nudi sull’erba”, anche al cospetto di una irreversibile penuria idrica.
Così, dato che questa esigenza diviene sempre più difficile da assolvere, ho voluto, in un piccolo parco pubblico di Roma, dove da anni l’impianto di annaffiatura è abbandonato, esaminare cosa succedeva nella primavera /estate del 2017, considerata la più torrida da decenni.
Dai primi di giugno, su questa inaridita distesa, un tempo verdissima, sono ritornati inaspettatamente i fiori e le piante selvatiche delle nostre campagne, testimoniando dell’invincibile resilienza allla siccità della flora mediterranea. Leggi il resto di questo articolo »
Un paese sfortunato e infelice
Ottobre 31st, 2016, Categoria: Ecologia, Commenti [ 0 ]Il 16 settembre scorso, su “Il Venerdì” di Repubblica, il decano dei giornalisti italiani, Piero Ottone, riferendosi al terremoto di fine agosto, parlava dell’Italia come di un “Paese sfortunato e infelice”.
Questo giudizio, assolutamente condivisibile, dovrebbe però essere integrato, ad uso dei nostri colleghi europei pronti ad elargire critiche e a lesinarci aiuti, con l’elenco delle altre nostre “sfortune”, soprattutto ora che, dopo i disastri dell’agosto nelle Marche, Umbria e Lazio, la Terra ha voluto inviarci un altro messaggio sismico che conferma la precarietà del nostro “sfortunato e infelice” Paese
I terremoti,in Europa, imperversano, oltre che nei Balcani e in Turchia, solo in Italia. Le eruzioni vulcaniche, oltre che in Islanda (3 abitanti al chilometro quadrato) avvengono solo in Italia (206 abitanti/kmq).
In più la sua costituzione geologica di recente formazione è soggetta a dissesti idrogeologici, alluvioni e frane più frequenti che altrove nella UE. Non ci risparmiamo neppure, data la posizione geografica che presenta siccità estive imponenti, la piaga degli incendi. Aggiungiamo a questo una malavita organizzata di un livello sconosciuto in altre Nazioni, una corruttela diffusa (basti vedere gli ultimi arresti a carico di imprenditori corrotti) e una classe politica non sempre all’altezza dei compiti in un Paese affetto da cronico individualismo e scarso senso civico. Leggi il resto di questo articolo »
San Francesco e il llupo
Marzo 29th, 2016, Categoria: Ecologia, Commenti [ 1 ]Visto l’accanimento con cui si stanno ripresentando campagne mediatiche e proposte legislative tese ad uccidere i lupi, ho scritto, per un libro su San Francesco e il lupo che sarà pubblicato dall’editrice del Messaggero di Sant’Antonio, questo testo. Sperando che serva.
Nel 1973, il lupo italico era rimasto (dai calcoli degli scienziati) in non più di 100 (cento) esemplari asserragliati tra l’Abruzzo e la Calabria.
Secoli di persecuzioni, leggende, favole calunniose da “Cappuccetto Rosso” ai “Tre Porcellini”, e truculente copertine della “Domenica del Corriere” erano riusciti, a colpi di tagliole, fucili, veleni, a portare la popolazione di questi splendidi predatori alle soglie dell’estinzione. E non solo in maniera metaforica, dato che ancora in quegli anni sulla testa dei lupi pendeva una taglia di 20.000 lire e che, ancora nel 1963, il maggiore naturalista italiano, il professor Alessandro Ghigi, così scriveva: “I lupi dovrebbero essere, se non scomparsi, estremamente ridotti di numero perché la loro presenza è indizio di uno stato arretrato di economia agraria e di civiltà”.
Enciclica papa francesco
Giugno 26th, 2015, Categoria: Ecologia, Commenti [ 1 ]La magistrale enciclica di Papa Francesco non poteva essere più completa, coraggiosa e documentata. E l’entusiasmo che ha raccolto, non solo da parte di organismi cattolici e laici impegnati nella difesa del Creato, ne è la testimonianza più concreta. Aver accomunato nello scenario mistico del “Cantico delle creature” anche i minimi organismi, spesso sconosciuti o negletti, come gli esseri che danno vita al suolo fertile e aver denunciato con vigore pratiche agricole non armoniche con le necessità della natura e della biodiversità, fanno del testo del Pontefice un documento di un’ importanza dalla quale non sarà più lecito tornare indietro.
Ma nella sua meravigliosa ed ecumenica visione di un futuro migliore è discutibile, a mio parere, la posizione sulla crescita demografica che sarebbe “compatibile con uno sviluppo integrale e sociale”. Problema già adombrato in un’intervista precedente in cui il Papa però si era espresso in modo diverso sulla crescita demografica incontrollata parlando di comportamento da “conigli” da non imitare. Leggi il resto di questo articolo »
A spasso col cane
Ottobre 29th, 2014, Categoria: Ecologia, Commenti [ 0 ]Quando le giornate si fanno più fresche cosa c’è di meglio di una passeggiata in campagna? Se sfuggiamo al richiamo del trekking, dello jogging e delle altre attività all’aria aperta legate a fatiche e sudate, una buona scarpinata all’antica – magari con scopi utilitari come la raccolta di funghi e di frutti di bosco, dalle nespole alle sorbe ai corbezzoli – può dare momenti di serenità e di rilassamento dopo una settimana passata al telefono, al computer o, peggio, in stressanti e spesso inutili riunioni.
La compagnia migliore, almeno per me, è un cane.
Cesare Pavese, nel suo romanzo breve”La casa in collina”, scrive: “E’ bello girare in collina insieme col cane: mentre si cammina, lui fiuta e riconosce per noi le radici, le tane, le forre, le vite nascoste, e moltiplica per noi il piacere delle scoperte. Fin da ragazzo, mi pareva che andando per boschi senza un cane avrei perduto troppa parte della vita e dell’occulto della terra”.
Per evitare problemi con razze da caccia (anche bassotti, pinscher e terrier lo sono) o da pastore, sempre difficili da controllare in natura e in presenza di bestiame brado, la mia scelta personale cade sui barboncini.
Il mio Robin (4 kg di peso) in campagna e nei boschi è felice e non crea problemi agli altri animali. Perseguita inutilmente topi e lucertole, abbaia ai ricci sorpresi tra i solchi e insegue senza speranza le lepri. Nel bosco segue le uste dei cinghiali e fiuta la pipì delle volpi sui cespi d’erba. Una tana d’arvicola lo interessa così come il tuffo delle rane nello stagno.
E infine, quando mi siedo per riposare, felice di trovarsi solo con me, inscena frenetici caroselli sul prato e mi sfida a un gioco di riporti con il primo ramo secco, interrompendolo solo per brucare fili d’erba a scopo digestivo o per stendersi pancia a terra con la lingua di fuori.