“Le piace la musica?”
Quante volte nella mia non breve vita mi è stata rivolta questa domanda? Tantissime.
La domanda è mal posta. Non si dovrebbe chiedere se si ama la musica. La musica, come la mamma, l’amano tutti. Bisognerebbe chiedere “che tipo di musica preferisce?”
Qui si apre una vasta gamma di possibilità
Cominciamo col dire quale musica non mi piace.
Innanzitutto, cosa scontata per un individuo della mia età, quella rimbombante, col sottofondo di ferrovia, reparto di laminazione di un’acciaieria e martello pneumatico, che i giovani (e purtroppo non solo loro!) amano tanto. Il suo contorno di lamenti ritmati e ripetuti, di urla belluine e di incomprensibili versi in slang, mi angoscia profondamente.
Insomma, quella che per la maggior parte delle persone è “musica” per me è solo un’insostenibile sofferenza (anzi solo “rumore” come sosteneva il padre del protagonista di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi).
D’altra parte vi sono inoppugnabili riscontri che sostengono la mia posizione che qualcuno potrebbe ritenere reazionaria e passatista.
Faccio qualche esempio.