Il nucleare e l’oasi del Wwf, torna l’incubo dopo il referendum del 2011

11 Gennaio 2021 - Categoria: Ambiente

l’avrebbe mai detto quando nel 1973 col Wwf Italia iniziammo, per primi, la battaglia contro le centrali atomiche con il libro «Energia nucleare – La morte pulita», di dover ancora affrontare i problemi legati a questa pericolosa tecnologia, finalmente eliminata dal referendum del 2011?

Epppure, come gli incubi notturni, ecco che i lasciti di questa antica battaglia tornano a preoccuparmi. Nel documento che riporta le ipotesi di stanziamento del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, tra le 67 aree indicate (tra cui la maggioranza nella Tuscia viterbese), ce n’è una che coinvolge personalmente me e la mia famiglia.Così, sfidando la possibile accusa di intervenire pro domo mea, vorrei chiarire dove si vorrebbe localizzare la struttura costituita da 90 cubi di cemento armato su un’area di 110 ettari, più 40 di «parco tecnologico» (forse una cintura di sicurezza attorno all’impianto).

Il progettato deposito verrebbe insediato (tra le altre dell’Alto Lazio) in quella VT.12, nei Comuni di Vignanello, Corchiano e Gallese. Questo splendido paesaggio della Tuscia viterbese comprende una tenuta di proprietà della mia numerosa famiglia, creata ai primi del Novecento dai nonni paterni e materni. In essa, gestita da anni con le regole dell’agricoltura biologica e compresa nel biodistretto delle Forre e della via Amerina, comprende due monumenti naturali.

Il primo è quello della Forre di Corchiano e quello di Pian Sant’Angelo (anche Oasi Wwf), in cui la nostra famiglia ha sempre curato – con le regole del Monumento naturale e del Biodistretto – il paesaggio e la biodiversità naturale, compresa la tutela di oltre 200 querce camporili secolari (simbolo del Monumento Naturale), la piantumazione di centinaia di metri di siepi per la difesa della fauna e la semina di fiori per favorire gli insetti impollinatori come le api. In più, tutta la zona è cosparsa di patrimoni storici e archeologici, come l’antica Via Amerina, diverse necropoli e monumenti falisci ed etruschi e il castello di Gallese, nel centro storico di un Comune che mi ha conferito la cittadinanza onoraria nel 2010. Il pensiero che questo fantastico territorio della mia infanzia possa essere investito da una così ingombrante e discussa struttura non mi fa veramente dormire la notte.

da www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_ROMANA_WEB/2021/01/07/1/pil-nuclearep-pe-loasip-p-del-wwfp_U32301476865366GID.shtml

 

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